Caro diario
(Funo)
Argelato
Martedì 25 luglio, ore 21:30
Piazza della Resistenza
Info film
Trama
Paese:
Anno:
Durata:
Genere:
Regia:
Sceneggiatura:
Musiche:
Cast:
Italia, Francia
1993
100’
Commedia, biografico, documentario, satirico
Nanni Moretti
Nanni Moretti
Nicola Piovani
Nanni Moretti, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller, Moni Ovadia
Diviso in tre capitoli autonomi e complementari (In vespa, Isole e Medici), Caro Diario rimane, a trent'anni dalla sua prima uscita in sala, un sorprendente oggetto estraneo di un autore unico del nostro cinema. Per Nanni Moretti, “splendido quarantenne”, è un punto di svolta: dopo la crisi ideologica di Palombella rossa, il “leone di Monteverde” abbandona il suo alter ego, Michele Apicella, e porta sullo schermo se stesso, senza filtri, dalle gite in vespa nella Roma agostana deserta fino alla sua, reale, malattia. Un'autobiografia profondamente collettiva, dove le ossessioni personali del regista – il passato, le case, il ballo, i (cattivi) critici... – si fondono con quelle di un paese intero, incapace di ricordare, di comunicare, di ascoltare, di capire. Divertentissimo, colmo di indimenticabili tormentoni morettiani, ma capace anche di momenti di autentica commozione, come la lunga scena del pellegrinaggio verso il luogo dove morì Pasolini.
Versione restaurata dalla Cineteca di Bologna
Premio per la regia al Festival di Cannes
Caro diario
(Funo)
Argelato
Martedì 25 luglio, ore 21:30
Piazza della Resistenza
Info film
Paese:
Anno:
Durata:
Genere:
Regia:
Sceneggiatura:
Musiche:
Cast:
Italia, Francia
1993
100’
Commedia, biografico, documentario, satirico
Nanni Moretti
Nanni Moretti
Nicola Piovani
Nanni Moretti, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller, Moni Ovadia
Trama
Diviso in tre capitoli autonomi e complementari (In vespa, Isole e Medici), Caro Diario rimane, a trent'anni dalla sua prima uscita in sala, un sorprendente oggetto estraneo di un autore unico del nostro cinema. Per Nanni Moretti, “splendido quarantenne”, è un punto di svolta: dopo la crisi ideologica di Palombella rossa, il “leone di Monteverde” abbandona il suo alter ego, Michele Apicella, e porta sullo schermo se stesso, senza filtri, dalle gite in vespa nella Roma agostana deserta fino alla sua, reale, malattia. Un'autobiografia profondamente collettiva, dove le ossessioni personali del regista – il passato, le case, il ballo, i (cattivi) critici... – si fondono con quelle di un paese intero, incapace di ricordare, di comunicare, di ascoltare, di capire. Divertentissimo, colmo di indimenticabili tormentoni morettiani, ma capace anche di momenti di autentica commozione, come la lunga scena del pellegrinaggio verso il luogo dove morì Pasolini.
Versione restaurata dalla Cineteca di Bologna
Premio per la regia al Festival di Cannes